Cos’è il binge watching? Probabilmente lo hai fatto anche tu
Il termine binge-watching nasce negli Stati Uniti ma è ormai entrato nel linguaggio comune di molti paesi, ma cosa significa nello specifico? Scopriamolo insieme.
Le piattaforme di streaming su cui guardare le serie TV negli ultimi anni si sono moltiplicate. Sempre più persone, infatti, passano il loro tempo libero guardando la propria serie preferita su uno dei tanti servizi streaming on demand. A tal proposito, è stato addirittura coniato un termine preciso, che indica l’attività di guardare un contenuto per un lungo periodo di tempo e in maniera ininterrotta. Si tratta dell’espressione inglese binge-watching. Scopriamo insieme cosa significa nel dettaglio.
Binge watching: cos’è
Il termine binge-watching nasce negli Stati Uniti ma è ormai entrato nel linguaggio comune di molti paesi, tra cui anche l’Italia, tanto da essere inserito anche nel dizionario della Treccani. L’espressione è composta dalla parola “binge” che può essere tradotta con il termine “gozzoviglia” e “washing” che significa invece “visione”. Il termine indica essenzialmente l’abitudine di guardare per lungo tempo e in modo ininterrotto una serie TV su una delle tante piattaforme streaming.
In generale, questo fenomeno non è certamente nuovo: già negli anni ‘70-’80, infatti, in televisione venivano trasmesse delle vere e proprie maratone televisive delle serie più importanti del momento, come ad esempio Star Trek. Con il progresso della tecnologia e l’arrivo dei DVD negli anni 2000, tale fenomeno è diventato ancora più evidente. Tuttavia, è soprattutto con la nascita dei servizi di video on Demand che si assiste alla sua esplosione, complice anche la facilità con la quale è possibile accedere ai contenuti preferiti. Proprio per questo motivo, nel 2013 inizia a diffondersi l’espressione binge-watching, proprio nell’anno in cui Netflix inizia a pubblicare i primi contenuti. Addirittura, venne definita anche parola dell’anno da Oxford Dictionary e due anni dopo dal Collins English Dictionary.
Alcuni numeri sul binge watching
Come dicevamo, a partire dagli anni ‘10 quella del binge-watching è diventato un vero e proprio fenomeno di massa, soprattutto tra i più giovani. Negli anni se ne sono interessati anche i ricercatori. In particolare, nel 2014, Harris Interactive ha condotto uno studio che ha rilevato che più della metà degli utenti di Netflix guardava tra i 2 e i 6 episodi in modo ininterrotto.
Un sondaggio di Statista invece ha rilevato, sempre nel 2014, che il 42% dei giovani statunitensi con un’età compresa tra i 14 e i 25 anni era solito guardare due o più episodi consecutivi almeno una volta a settimana. Pertanto, si tratta di un fenomeno prettamente giovanile, come dimostrato dalla stessa statistica che ha rilevato che tra i soggetti tra i 26 e i 31 anni la percentuale di coloro che guardavano più episodi consecutivamente si abbassava del 30%.
Le regole del binge watching
Quello del binge-watching è tutt’altro che un fenomeno passeggero. Anzi, con l’aumento delle piattaforme streaming probabilmente è destinato ad aumentare. Nel frattempo, è nato un vero e proprio galateo del binge-watching, un insieme di regole da rispettare per godersi al meglio la propria serie tv preferita.
Innanzitutto, in una buona maratona non si può certamente fare a meno del junk food. Durante la visione infatti bisogna completare dimenticarsi della dieta e dare il via libera a patatine, pop corn e gelati, ovviamente senza mai esagerare. Un’altra regola è quella di preferire il televisore agli schermi più piccoli di smartphone e tablet: oltre ad essere più scomodi, non permettono una visione completa del contenuto. Infine, la regola d’oro: divieto assoluto di spoiler!
Il lato negativo del binge watching
Come dicevamo, il fenomeno del binge watching è sempre più diffuso soprattutto tra i ragazzi. Questo ha portato molti ad interrogarsi e a chiedersi se tale abitudine sia salutare o meno. In effetti, alcuni studi hanno rilevato un collegamento tra chi pratica questo tipo di abitudine e alcuni sintomi depressivi e relativi disturbi dell’umore. In alcuni casi, si è paragonato il fenomeno del binge watching a quello dell’hikikomori, ovvero dei ragazzi che si isolano completamente dal mondo esterno.
Ulteriori studi invece hanno messo in rilievo gli effetti sul sonno: guardare serie tv in modo ininterrotto aumenta il livello di allerta cognitiva e riduce sensibilmente la qualità del proprio sonno, soprattutto se viste prima di andare a dormire. Alla luce di quanto appena detto, gli esperti suggeriscono di moderare questa abitudine, sconsigliando di praticarla con frequenza.